Le principali leggi di riferimento per gli adempimenti relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro sono:
decreto legislativo n. 81 dell’ 9 Aprile 2008 (D.Lgs. 81/08) definito anche Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo D.Lgs. è stato successivamente modificato ed integrato da altre leggi (L. n. 88/09; D.Lgs. n. 106/09);
accordi Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (G.U.) n. 8 del 11 gennaio 2012 ed entrato in vigore dal 26 gennaio scorso.
accordo Stato-Regioni 25 luglio 2012, Linee applicative
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Commenti disabilitati su Quali sono le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in vigore?
Il Testo Unico sulla sicurezza, D.Lgs. 81/2008, nell’art. 3 prescrive misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori durante il lavoro, in tutti i settori di attività privati o pubblici. La normativa si applica ogniqualvolta vi sia un Datore di Lavoro (DDL) e almeno un lavoratore di qualsiasi tipologia contrattuale, che sia o no pagato.
Tutte le aziende devono adempiere agli obblighi previsti dal D.Lgs. 81/08:
società di capitali;
società di persone, snc o sas, con 2 soci di cui uno è datore di lavoro e l’altro è assimilato a lavoratore;
ditta individuale con almeno un lavoratore con qualsiasi tipologia contrattuale.
Sono escluse le imprese famigliari senza dipendenti, i lavoratori autonomi e le associazioni di volontariato.
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Commenti disabilitati su Quali aziende hanno l’obbligo di adeguarsi alle normative sulla sicurezza?
Nell’allegato 1 dell’accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 è riportata la suddivisione di tutte le attività identificate dal codice ATECO in 3 livelli di rischio BASSO-MEDIO-ALTO. Di seguito sono indicate le macro aree delle attività raggruppate per livello di rischio.
Rischio BASSO
Commercio ingrosso e dettaglio; Attività Artigianali non assimilabili alle precedenti (carrozzerie, riparazione veicoli, lavanderie, parrucchieri, pianificatori, pasticceri, ecc.); Alberghi; Ristoranti; Assicurazioni; Immobiliari; Informatica Associazioni ricreative, culturali, sportive; Servizi Domestici; Organizzazioni Extraterritoriali.
Rischio MEDIO
Agricoltura; Pesca; Trasporti, magazzinaggi, comunicazioni; Assistenza sociale NON residenziale (85.32); Pubblica Amministrazione; Istruzione.
Rischio ALTO
Estrazione minerali; Altre Industrie Estrattive; Costruzioni; Industrie Alimentari ecc.; Tessili, Abbigliamento; Conciarie, Cuoio; Legno; Carta, Editoria, Stampa; Minerali non metalliferi; Produzione e lavorazione metalli; Fabbricazione macchine, apparecchi; Meccanici; Fabbricazione macchine, apparecchi elettrici, elettronici; Autoveicoli; Mobili; Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas, acqua; Smaltimento rifiuti; Raffinerie – Trattamento combustibili nucleari; Industria chimica, fibre; Gomma, Plastica; Sanità; Assistenza sociale residenziale (85.31).
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Commenti disabilitati su Come si classificano le attività in base ai livelli di rischio?
Le norme che definiscono la formazione e l’aggiornamento dei RSPP, lavoratori, preposti e dirigenti sono contenute nell’accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (G.U.) n. 8 del 11 gennaio 2012 ed entrate in vigore dal 26 gennaio scorso. In questo accordo sono specificati i contenuti e la durata dei corsi sia di formazione che di aggiornamento obbligatori, in relazione al codice ATECO e al livello di rischio dell’azienda, come previsti dall’articolo 37 del D.Lgs. 81/08.
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Commenti disabilitati su Formazione e aggiornamento sono obbligatori?
Chi è L’RSPP?
L’RSPP - Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione - è la persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’art. 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi.
Il Servizio di Prevenzione e Protezione provvede a:
individuare i fattori di rischio;
elaborare misure preventive e protettive per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro;
proporre programmi di informazione e formazione;
fornire specifiche informazioni ai lavoratori sui rischi potenziali e sulle misure di prevenzione da adottare.
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Commenti disabilitati su RSPP – Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Ai sensi degli art. 31 e 34 del D.Lgs. 81/08, per svolgere l’incarico di RSPP è necessario essere in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore.
Tale compito può essere ricoperto da:
il Datore di lavoro stesso previo corso di formazione
un dipendente dell’azienda in possesso di requisiti professionali
un consulente esterno con comprovai requisiti
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Commenti disabilitati su Chi può essere nominato RSPP?
Per ricoprire l’incarico di RSPP è necessario aver partecipato a specifici corsi di formazione, con verifica di apprendimento, adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative; in materia di prevenzione e protezione dei rischi; anche di natura ergonomica e da stress lavoro-correlato; di organizzazione e gestione delle attività tecnico amministrative; di tecniche di comunicazione in azienda e di relazioni sindacali.
La durata di formazione per il datore di lavoro che ricopre l’incarico di RSPP cambia in relazione al livello di rischio della sua azienda:
Rischio BASSO: 16 ore
Rischio MEDIO: 32 ore
Rischio ALTO: 48 ore
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Commenti disabilitati su Quale è l’obbligo formativo per l’RSPP?
Al datore di lavoro con l’incarico di RSPP che non adempie all’obbligo di formazione per il ruolo che ricopre è inflitta la sanzione di: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 2.500,00 a € 6.400,00.
Nota: L'arresto è da 4 a 8 mesi nelle aziende a rischio rilevante o con esposizione a rischi biologici (Gr. 3 o 4), ATEX, cancerogeni o mutageni, amianto, cantieri > 200 u/g e con presenza di più imprese, miniere e ricovero e cura con più di 50 lavoratori.
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Commenti disabilitati su Quali sono le sanzioni per la mancata formazione o aggiornamento del RSPP?