Terremoto Centro Italia: firmata la procedura per la valutazione urgente di agibilità
La procedura FAST non si applica agli edifici già dichiarati inagibili con scheda Aedes
Dopo le ultimi forti scosse del 26 e del 30 ottobre i Sindaci dei Comuni maggiormente interessati possono chiedere l’attivazione di una procedura FAST-Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto, per la verifica dell’agibilità post sismica degli edifici privati. Questo tipo di valutazione consente di individuare le esigenze abitative sul territorio. La procedura. La ricognizione può essere fatta su singoli edifici oppure su tutti i fabbricati che si trovano in un’area individuata dal Sindaco. L’esito della valutazione, riportato in una scheda sintetica (Scheda FAST vedi allegato (764 Kb), può essere: edificio agibile, edificio non utilizzabile ed edificio non utilizzabile per solo rischio esterno. Nel caso non sia possibile fare il sopralluogo, nella scheda si precisa che questo non è stato eseguito, per difficoltà di accesso nell’area o assenza del proprietario.
Le verifiche non possono essere fatte nelle aree maggiormente distrutte, che sono perimetrate con ordinanza sindacale, nelle quali gli edifici dovrebbe essere tutti non utilizzabili.
Sono i Centri Operativi Sovracomunali*le strutture territoriali che gestiscono la procedura FAST. Inoltre, è compito del Sindaco o del Centro Operativo Comunale informare i cittadini, circa le date delle verifiche, tramite lo strumento che si ritiene più opportuno, ad esempio attraverso la stampa locale.
Le squadre. Possono svolgere sopralluoghi i tecnici (architetti, ingegneri e geometri) reclutati dai Consigli Nazionali e dalle Amministrazioni di appartenenza, nel caso di pubblici dipendenti, e successivamente accreditati dalla Dicomac (vedi allegato (624 Kb). I professionisti devono essere abilitati all’esercizio della professione con competenze di tipo tecnico e strutturale nell’ambito dell’edilizia e devono essere iscritti a un ordine/collegio professionale. Per quanto riguarda i tecnici impiegati in una Pubblica Amministrazione, questi devono essere in possesso di un titolo di studio relativo a competenze di tipo tecnico strutturale e, qualora non iscritti ad un ordine professionale o senza abilitazione, dotati di una dichiarazione dell’amministrazione di appartenenza che comprovi la consolidata esperienza nel settore.
L’iter. Il Comune consegna alle squadre il piano dei sopralluoghi con gli edifici da ispezionare. Le squadre compilano le schede e ne lasciano una copia ai Comuni per l’eventuale adozione di provvedimenti. Le schede originali sono invece consegnate ai Centri Operativi sovracomunali. Questi ultimi redigono una lista riepilogativa inviata quotidianamente alla Dicomac e ai Sindaci. Solo successivamente il Centro Operativo sovracomunale consegna gli originali alla Dicomac.
Questa procedura non sostituisce la procedura con scheda Aedes per quanto concerne gli aspetti relativi alla ricostruzione.
Pubblichiamo in allegato due presentazioni: la prima (Procedura FAST per il rilievo dell’agibilità post sisma), descrive la procedura FAST, mentre la seconda (Illustrazione scheda FAST), contiene alcune indicazioni per i tecnici rispetto alla redazione della scheda FAST. In particolare, nella prima presentazione vengono descritti l’iter della procedura FAST, l’organizzazione delle attività e la tipologia dei tecnici da impiegare nei sopralluoghi. La seconda presentazione, invece, individua la strumentazione tecnica di rilievo, le modalità di compilazione dei campi della scheda e di individuazione dell’edificio oggetto del sopralluogo all’interno dell’allegato strutturale. Inoltre, riporta elementi utili per il riconoscimento della tipologia costruttiva portante (muratura, cemento armato, mista) e indicazioni per l’osservazione e l’interpretazione del danno apparente, anche con l’ausilio di immagini, per l’emissione dell’esito FAST.
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