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Malattie e infortuni sul lavoro bruciano più del 3% del Pil italiano

Giugno 29, 2015 By: PolissFormazione Category: Senza categoria

Un’attenta politica previdenziale salva vite ma ha anche effetti sull’economia: ogni euro investito in sicurezza sul lavoro genera ritorni per 2,2 euro.

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La sicurezza nei luoghi di lavoro, oltre ad essere un diritto di ogni lavoratore, rappresenta un fattore economico rilevante sia per le aziende, sia per il sistema Paese. Lo dice, con i numeri, una recente analisi dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Il focus è soprattutto sul “costo” degli infortuni e delle malattie professionali per il sistema economico. Quanto vale? Ogni anno questi malattie e infortuni sul lavoro totalizzano il 4% del Pil mondiale pari a una cifra monstre di 1.251.353 milioni di dollari.

La lente dell’analisi è stata posizionata anche sull’Italia. Guardando da vicino la situazione nel nostro Paese, emerge come il danno economico derivante da infortuni e malattie professionali superi il 3% del Pil.

Solamente nel 2013, secondo l’Inail, sono stati denunciati infatti quasi 695mila infortuni e circa 51.900 malattie professionali. Un tema, quello del peso economico della non sicurezza sul lavoro, che non può essere sottovalutato e che verrà ampiamente affrontato nel corso di Ambiente Lavoro, 16.mo Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che si terrà a Bologna dal 14 al 16 ottobre 2015.

Per le imprese è dunque fondamentale conseguire una maggiore consapevolezza degli alti costi che gravano a bilancio in caso di eventi infortunistici e di malattie professionali. L’incontro di Bologna darà la possibilità di evidenziare il ritorno economico di un’attenta politica di prevenzione sia a livello aziendale, sia in termini di ricadute sociali.

“Nonostante il trend positivo degli ultimi anni, con un calo di circa il 7% degli infortuni denunciati nel 2013 rispetto al 2012 e degli incidenti mortali diminuiti del 17% rispetto all’anno precedente – commenta Marilena Pavarelli, Project Manager di Ambiente Lavoro -, la cultura della sicurezza va sostenuta e favorita anche attraverso analisi economiche che rendano evidenti i benefici derivanti dagli investimenti in questo senso. L’Oshs stima che ogni euro investito in sicurezza generi un ritorno economico di 2,2 euro. Se non dovessero bastare le motivazioni etiche a giustificare l’affermarsi fra lavoratori ed imprenditori di una reale sensibilità verso il tema sicurezza, i dati economici saranno in grado di convincere anche i più scettici.”

[tratto da: Malattie e infortuni sul lavoro bruciano più del 3% del Pil italiano  ]